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Obama, che delusione!



CI ASPETTAVAMO PIÙ CORAGGIO E UNA NETTA ROTTURA CON IL PASSATO

Il discorso di Obama conferma purtroppo quanto sia stata sbagliata l’attribuzione del premio Nobel per la pace sulla base delle semplici dichiarazione d’intenti dell’allora neo eletto presidente Usa. In politica estera le scelte politiche del presidente americano sono molto lontane da quanto si sarebbero aspettati i movimenti pacifisti di tutto il mondo e molti di coloro che, negli Usa, lo hanno votato.
La frase pronunciata da Obama «Gli strumenti di guerra giocano un ruolo nel preservare la pace», è la semplice riproposizione della tragica teoria millenaria “si vis pacem, para bellum” che tante tragedie ha prodotto nella storia dell’umanità.
La decisione dell’amministrazione Usa di aumentare il numero di militari in Afghanistan e di sostenere un governo pieno di criminali e di signori della  guerra, contro l’appello più volte lanciato dalla società civile afgana, che ha chiesto il ritiro delle truppe straniere, ha semplicemente rafforzato i talebani e prodotto migliaia e migliaia di vittime civili.
Obama in politica estera non solo non rompe con il passato, con la gestione delle amministrazioni Bush, non rompe con la guerra in Afghanistan e neanche in Iraq, ma anzi rivendica su di sé la totale continuità con tutte le scelte compiute fino ad ora dagli Stati Uniti; quando afferma che “L’America non ha mai combattuto una guerra contro una democrazia” dichiara una non verità: non è possibile dimenticarsi del coinvolgimento degli Usa nel colpo di Stato del 1973 contro la democrazia cilena e l’appoggio garantito per anni alle dittature sudamericane tra gli anni ’60 e ’80.
Ma la stessa amministrazione Obama nulla ha fatto per restituire l’Honduras alla democrazia e al suo governo legittimo, anzi ha fornito più di una copertura al governo golpista.
Ci aspettavamo più coraggio e più onestà intellettuale.
Ancora una volta le amministrazioni americane democratiche in politica estera a parole parlano di pace e giustizia, nei fatti mostrano i muscoli e usano le armi e gli eserciti: era già accaduto con il Vietnam. La storia si ripete tragicamente.
Dalla giornata di oggi giunge una triste ma importante conferma: la pace non può venire dai potenti della terra ma solo dall’impegno e dalla lotta di milioni di persone in ogni angolo della terra.
Il messaggio del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre oggi è più che mai attuale.




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