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Amianto e giustizia



Lavori in corso

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Amianto e giustizia: questo sarà il significativo titolo della seconda conferenza nazionale non governativa sull'amianto, che si svolgerà dal prossimo 6 all'8 novembre a Torino. All'evento parteciperanno rappresentanti della società civile, delle associazioni ambientaliste, del mondo del lavoro e delle istituzioni, con l'obiettivo di condividere esperienze ed elaborare, a partire da queste, proposte utili. Il sottoscritto parteciperà in particolare al gruppo di lavoro dedicato a «L'amianto in Europa e nel mondo», in programma sabato 7 novembre alle 15.30, insieme a Aurelio Pischianz (presidente Associazione Esposti Amianto Friuli-Venezia Giulia), Patrick Herman (Andeva, Francia), Anna Virgili (AIEA Lazio), Mauro Pieretti ( AIEA Lardarello ). In quella sede ripercorrò la battaglia che ho condotto prima come medico ma soprattutto in Europa, nel corso del mandato da eurodeputato. Ricorderete probabilmente l'opposizione della Sinistra europea alla deroga sulla concessione dell'uso dell'amianto crisotilo in alcune produzioni industriali. Inoltre, nel 2005, in occasione della Conferenza europea sull'amianto a Bruxelles, proposi un fondo europeo per risarcire le vittime dell'amianto e registri degli esposti in tutta l'Unione, per poter studiare l'andamento epidemiologico. Nel frattempo sono sempre stato vicino alla lotta degli abitanti di Casale Monferrato e sono stato presente alle fasi preliminari dell'importantissimo processo Eternit, che si è aperto proprio a Torino lo scorso aprile e che entrerà nel vivo a dicembre. E sarà necessario essere in tanti, a chiedere giustizia per le migliaia di vittime della fibra killer, in un procedimento giudiziario che potrebbe rappresentare per la prima volta la condanna di una di quelle multinazionali che condannarono a morte e malattie i lavoratori. Ricordo che 2056 sono dall'aprile 1952 al 24 febbraio 2008 (ultimo decesso) le vittime dell'esposizione all'amianto della Eternit di Casale Monferrato, la multinazionale specializzata nella produzione di prodotti in cemento amianto per l'edilizia. Inoltre ha causato la malattia di altre 830 persone, 267 delle quali mai sono entrate in uno stabilimento Eternit. Recentemente è stato poi valutato che i casi di mesotelioma pleurico e malattie derivanti dall'amianto aumenteranno progressivamente fino a raggiungere un picco che vedrà il suo culmine fra il 2015 ed il 2020.Tutto ciò mentre il governo dimostra di non voler dare seguito al fondo per la tutela delle vittime dell'amianto, già istituito con l'ultima legge finanziaria 2008 del Governo Prodi e già finanziato. Non solo l'iter per l'emanazione del decreto per il Fondo Vittime Amianto non è ancora terminato ma pare anche certo che i beneficiari del Fondo saranno solo i lavoratori già riconosciuti dall'Inail, mentre nulla spetterà agli altri lavoratori non soggetti al riconoscimento Inail e ai cittadini morti per amianto vittime di esposizione domestica e ambientale .La situazione di Casale non è un caso isolato: purtroppo anche oggi, nonostante l'amianto sia stato messo al bando, vi sono territori in cui l'emergenza esiste ancora. Mi riferisco, ad esempio, alla provincia di Cremona, dove sono stato accanto alla popolazione che si batte contro la realizzazione delle megadiscariche di amianto di Cappella Cantone e Cingia de' Botti, impianti pericolosissimi per la salute dei cittadini. L'appuntamento per parlare di questo ed altri problemi è dunque nel capoluogo piemontese per il prossimo fine settimana; per conoscere luoghi, orari e leggere i materiali relativi alla conferenza potete visitare il sito http://www.conferenzamianto2009.beepworld.it.
Nel frattempo, proprio pochi giorni fa dall'Europa è arrivata una buona notizia, sempre a proposito di amianto. Il Parlamento europeo ha infatti sancito un chiarimento tecnico sulla proposta di direttiva di Parlamento e Consiglio sulla protezione dei lavoratori dai rischi relativi all'esposizione all'asbesto (sinonimo di amianto, ndr). Senza cambiare il testo di riferimento si integra una precisazione interpretativa: si tratta nello specifico di approvare all'articolo 8 del testo l'inserimento di poche parole in cui si afferma che "anche in assenza di un limite inferiore/minimo di esposizione alle fibre d'amianto, l'esposizione dei lavoratorio addetti deve essere comunque ridotta al minimo in quanto trattasi di sostanza altamente cancerogena". Ciò significa che la mancanza di una soglia minima non autorizza esposizioni arbitrarie dei lavoratori all'amianto: il fatto che non ci sia una soglia non toglie che è comunque cancerogeno e dannoso, qualunque sia la concentrazione assorbibile. Il voto per questo chiarimento 'tecnico' è stato pressochè unanime. Un piccolo passo in avanti in Europa, un segnale forse di buon auspicio per i lavori della Conferenza nazionale e soprattutto per il prosieguo del processo Eternit di Torino.






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