Sei qui: home » articoli » comunicati stampa » archivio comunicati 2009

Indesit, presentata un'interrogazione parlamentare alla Commissione UE



No a licenziamenti collettivi


INDESIT, AGNOLETTO PRESENTA UN'INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE UE
«UTILIZZATI STRUMENTALMENTE I FONDI EUROPEI?
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA È SANCITA DALLE DIRETTIVE UE:
NO A LICENZIAMENTI COLLETTIVI»

Vittorio Agnoletto, eurodeputato Prc/Sinistra europea, è primo firmatario di un'interrogazione congiunta sulla chiusura dello stabilimento Indesit di None e sul relativo licenziamento di 600 lavoratori, presentata oggi, martedì 17 marzo, e rivolta alla Commissione europea.

«L'Indesit Company - si legge nel testo dell'interpellanza - è il gruppo produttore di elettrodomestici più importante d'Italia con stabilimenti in Europa e in tutto il mondo tra cui quello di None in provincia di Torino e nel Regno Unito: in entrambi è stata annunciata la chiusura e il trasferimento della produzione in Polonia a Radomsko (Lotz) con il conseguente licenziamento di tutti i dipendenti [...]; gli stabilimenti italiani ed inglese occupano ciascuno 600 dipendenti; il sito di Radomsko produce anch'esso lavastoviglie e occupa attualmente circa 300 dipendenti; l'occupazione in tale stabilimento è suscettibile di aumentare fino a 1500 addetti grazie ad un accordo siglato il 30.5.2007 con il Ministero dell'economia Polacco, che ha erogato all'Indesit 3 milioni di euro pari a 11 milioni di slotz vincolandoli però allo sviluppo ed accrescimento produttivo e occupazionale del sito; nel maggio 2007 l'Indesit dichiarava infatti di voler investire in Radomsko 80 milioni di euro promettendo di raddoppiarne gli addetti entro la fine del 2009 e raggiungere quota 1500 negli anni successivi».

Dunque gli eurodeputati Agnoletto, Cocilovo, Giuntini, Gottardi, Guidoni, Musacchio, Panzeri, chiedono alla Commissione se anche contributi comunitari «abbiano o stiano contribuendo su richiesta del Governo Polacco allo sviluppo dello stabilimento di Radomsko, e se ritenga legittimo vincolare aiuti comunitari e aiuti pubblici allo sviluppo unilaterale di un solo sito a detrimento di altri siti produttivi della medesima azienda beneficiaria».

Infine, Agnoletto (che ha incontrato proprio ieri alcuni lavoratori della Indesit a None) e gli altri firmatari chiedono all'esecutivo Ue «se non ritenga di dover richiamare la Indesit nel caso di licenziamenti collettivi al rispetto della propria responsabilità sociale d'impresa e delle norme comunitarie» sancite in particolare da due direttive comunitarie, la 2001/23 e la 2002/14.




spedisci il link ad un amico