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Brescia, bonus bebè solo agli italiani: «Provvedimento contrario alle direttive Ue»



Agnoletto annuncia un'interrogazione parlamentare


«L'Europa si è già espressa su provvedimenti analoghi al bonus bebè riservato alle sole famiglie italiane, stabilito dalla giunta del Comune di Brescia, e lo ha fatto condannando il carattere razzista di decisioni di questo tipo: presenterò subito un'interrogazione parlamentare rivolta alla Commissione europea».
Così Vittorio Agnoletto, eurodeputato di Rifondazione comunista/Sinistra europea, interviene in merito alla decisione della giunta di Brescia di escludere gli immigrati regolari dall'assegnazione del bonus bebè di mille euro.
«Proprio la Commissione europea aveva criticato la decisione del Comune di Verona di privilegiare nell'assegnazione degli alloggi di edilizia popolare gli italiani residenti in città da tempo e la delibera del Comune di Romano d'Ezzelino che escludeva dall'assegnazione dei bonus scuola i residenti di Paesi extraeuropei anche soggiornanti in Italia da lungo periodo. In entrambi i casi, come si legge nella risposta data dalla Commissione all'epoca dei fatti alle interrogazioni da me poste insieme ad altri eurodeputati, le attuali disposizioni europee «escludono qualunque possibilità per uno Stato europeo di attribuire particolari privilegi ai propri cittadini senza attribuire i medesimi privilegi anche ai soggiornanti di lungo periodo residenti in quello Stato».
È quindi inaccettabile che un Comune emani una delibera in contrasto con le normative europee, in primis con la direttiva 2000/43 del 29 giugno 2000 che attua il principio della parità di trattamento fra le persone, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica.Credo infine che questo provvedimento sia ancora più vergognoso perché discrimina addirittura dei neonati, negando un diritto alle loro famiglie».

Agnoletto aveva già comunicato l'intenzione di presentare un'interpellanza parlamentare, nel caso il Comune di Brescia avesse emanato la suddetta delibera, com'è appunto accaduto, anche al termine di una visita al campo rom di via Girelli, insieme alla Federazione di Rifondazione comunista di Brescia, lo scorso mese di ottobre.




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