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Esseri umani trattati come carne da macello



Morti sul lavoro, Agnoletto sul luogo della tragedia a Settimo Milanese



Milano, 13 giugno 2008 – Vittorio Agnoletto, eurodeputato di Rifondazione comunista/Sinistra europea, medico del lavoro, è stato oggi a Settimo Milanese, sul luogo dell’incidente sul lavoro che è costato la vita a due uomini e il grave ferimento di una terza persona.

«In base alle informazioni che ho raccolto sul posto – dichiara Agnoletto – posso dire che siamo di fronte a esseri umani trattati come carne da macello, persone utilizzate come fossero oggetti, e anzi peggio, perché le merci si tenta di salvaguardarle…La tragedia odierna è il paradigma dei disastri provocati dalla deregolamentazione del mercato del lavoro. Stando alla ricostruzione dei fatti che ho potuto ascoltare sul luogo, risulterebbe che i lavoratori morti erano immigrati senza permesso di soggiorno, reclutati questa mattina in piazzale Lotto, con le logiche del caporalato più bieco, mandati a fare un lavoro che non conoscevano. Quindi non erano a conoscenza neanche delle norme di sicurezza che avrebbero dovuto rispettare, ed infatti risulta che non avessero le imbragature che avrebbero forse potuto salvargli la vita. E alla tragedia si aggiunge il fatto che, lavorando in nero, producevano ricchezza e reddito per gli italiani ma le loro famiglie non avranno diritto ad alcun risarcimento. Oggi più che mai è evidente quanto sarebbe stato importante approvare la proposta dell’ex ministro Ferrero che avrebbe permesso al migrante che denuncia di essere sfruttato come lavoratore in nero di poter essere regolarizzato».

Quanto alla sicurezza sul lavoro, conclude Agnoletto, «giù le mani dal testo unico varato dal governo Prodi. Le sanzioni per i padroni che non rispettano le norme di sicurezza non possono essere oggetto di discussione. Ormai è dimostrato che molti datori di lavoro continuano a non applicare le leggi sulla sicurezza sul lavoro. Se non sono servite neanche le parole del presidente Napolitano, forse potranno servire le sanzioni penali.

Il testo sulla sicurezza del lavoro non dev’essere modificato: ne va della vita delle persone».




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