Sei qui: home » articoli » archivio 2008

Scuole civiche, un appello alla città



Il manifesto, pagina milanese

Scuole paritarie serali per studenti lavoratori, centri di formazione per ottici o liutai, un centro di formazione a Quarto Oggiaro, il servizio per gli adolescenti in difficoltà, i corsi di lingue a prezzi accessibili, un liceo linguistico di qualità: questo, e tanto altro ancora, sono le scuole civiche del Comune di Milano, con centinaia di educatori e docenti e migliaia di studenti.
Le scuole civiche milanesi hanno più di cento anni di storia e hanno rappresentato per decenni un “fiore all’occhiello” del welfare della nostra città. Rappresentano lo strumento con cui molti milanesi hanno potuto soddisfare il proprio bisogno di cultura, il proprio diritto allo studio.
Sono scuole di qualità, laboratori di innovazione didattica: sono un vero e proprio “patrimonio della nostra città”.
In questi anni l’amministrazione comunale, invece di valorizzare il lavoro egregio fatto in queste strutture dai propri dipendenti (spesso precari), ha spesso remato contro. Ricordo ad esempio la  chiusura di alcuni servizi, l’accorpamento in Poli con la chiusura di strutture periferiche e di Centri per l’Educazione Permanente.
Un ulteriore fatto eclatante è stata la privatizzazione di alcune strutture importanti con la costituzione di una Fondazione dove sono state esternalizzate alcune scuole storiche della nostra città (ad esempio la Scuola d’Arte Drammatica “P. Grassi”, la Scuola di Cinema, l’Accademia di Musica di Villa Simonetta eccetera).  
Nell’ultimo mese l’Amministrazione del Sindaco Moratti, con un escamotage, ha avviato un ulteriore attacco a questo patrimonio di noi tutti. Il pomeriggio del 6 maggio l'Amministrazione ha aperto le iscrizioni per le scuole civiche serali e l’8 maggio ha annunciato un nuovo corso: il problema è che ha anche annunciato che nessuno dei corsi partirà se alla fine di maggio non ci saranno almeno 8 iscritti per classe (e entro tale scadenza bisognerà pagare anche 258 Euro, cosa che molti lavoratori non riescono a fare con un preavviso tanto breve….). Anticipando di mesi la scadenza per le iscrizioni e non facendo quasi alcuna pubblicità dei propri servizi, di fatto l’Amministrazione milanese mette a rischio la sopravvivenza stessa delle scuole civiche serali della nostra città, 150 anni dopo la loro fondazione.
In risposta a questa azione sconsiderata dell’Amministrazione, i lavoratori e gli studenti delle civiche si stanno mobilitando. Credo che la loro lotta ci riguarda tutti: è una battaglia concreta, ma anche simbolica, a difesa di un'idea di sistema pubblico al servizio del cittadino, in un momento storico in cui la stessa idea di welfare e di diritti universali è messa in discussione.






spedisci il link ad un amico