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ORGANIZZIAMO UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO LA PULIZIA ETNICA, LA DIRETTIVA UE SUI CPT E IL DECRETO SICUREZZA



APPELLO ALLA SINISTRA E ALL’ASSOCIAZIONISMO CATTOLICO

Milano, 16 maggio 2008 – Un appello ad una giornata di mobilitazione in tutta Italia, promossa dalla sinistra politica e sociale e dall’associazionismo cattolico in tutte le città, per non tacere sulla deriva xenofoba, contro la pulizia etnica, perché «in questi giorni la responsabilità penale individuale è stata sostituita dalla punizione collettiva dell’intera comunità di appartenenza e questo è totalmente inaccettabile». La proposta è stata anticipata oggi, 16 maggio, dalle pagine de il manifesto, dall’europarlamentare Vittorio Agnoletto, che si è rivolto a tutte le forze di sinistra in un articolo intitolato «Quel silenzio che uccide», e rilanciata dallo stesso eurodeputato al convegno «Clandestini per forza» organizzato oggi a Roma dall’associazione Antigone.

«Il mio invito nasce dalla consapevolezza che non possiamo tacere di fronte a questa pulizia etnica, di fronte ai diritti che vengono negati ad una fascia di popolazione e trasformati in una variabile dipendente dalle opportunità politiche – spiega Agnoletto - . La sinistra deve reagire di fronte alle misure che il governo sta preparando, di fronte alla proposta di istituire il reato di immigrazione clandestina, che potrebbe portare in carcere, tra l’altro, quasi 600mila immigrati che lavorano in Italia e che da mesi aspettano di essere regolarizzati da un altro decreto flussi. Il primo decreto infatti riguardava solo 170mila sulle oltre 700mila domande presentate.

Né possiamo sottrarci dall’opporci alla direttiva europea sui rimpatri e i Cpt, che sarà discussa tra un mese al Parlamento Europeo e che prevede l’allungamento della permanenza nei Cpt fino a 18 mesi per persone – non dimentichiamolo – che non hanno commesso alcun reato».

«A chi dice che abbiamo perso le elezioni perché abbiamo difeso gli omosessuali e gli zingari e non i lavoratori  – ha scritto oggi Agnoletto su il manifesto – dobbiamo rispondere la brutale verità: che non abbiamo lottato a sufficienza né a fianco degli uni, né con gli altri».

Dunque, oggi, per l’eurodeputato occorre avviare «un percorso comune in grado di coinvolgere il maggior numero possibile di associazioni, organizzazioni sociali, sindacali, politiche e di solidarietà per organizzare entro qualche settimana, prima che la direttiva europea e il decreto sicurezza vengano definitivamente approvati, una giornata nazionale di mobilitazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica che si realizzi contemporaneamente in tutte le città italiane».




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