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Un archivio per identificare i proprietari di armi da fuoco



Lavori in corso - Europa in movimento n.63


Una direttiva recentemente approvata dal Parlamento Europeo introduce un complesso insieme di regole per la detenzione di armi. Tra le novità un archivio informatico che permetterà di rintracciare tutte le armi e i loro possessori. Anche se la direttiva non avrà alcun valore per le forze dell’ordine…


L’Europa fissa condizioni rigorose per acquistare armi da fuoco. È il risultato ottenuto da Gisela Kallenbach, eurodeputata dei Verdi che, dopo 18 mesi di negoziati, è riuscita a far approvare a larghissima maggioranza (588 voti a favore, 14 contrari e 11 astenuti) la sua relazione di modifica della direttiva sul controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi. L’obiettivo della modifica è quello di recepire le disposizioni del protocollo dell’Onu, siglato nel 2001, contro la fabbricazione e il traffico illegali di armi.

La direttiva dovrebbe entrare in vigore nel 2008 ed essere concretamente applicata dai Paesi membri dal 2010.

Quali novità introduce? Le armi e le loro componenti saranno marcate e archiviate, tramite un sistema informatico che ne registrerà i dati e li conserverà per non meno di venti anni. Per ogni arma sarà possibile sapere il tipo, la marca, il modello, il calibro, il numero di serie, il nomi e l’indirizzo del fornitore e dell'acquirente o del possessore dell'arma.

Inoltre gli stati europei dovranno vigilare sui rivenditori di armi e sulle vendite on line. La relazione amplia poi il campo di applicazione della direttiva alle munizioni delle armi da fuoco.

Chi potrà detenere armi? Esclusivamente le «persone in possesso della licenza o del permesso corrispondente ai sensi della legislazione nazionale», che siano maggiorenni, e per «un motivo valido». I cittadini che acquistano e detengono un’arma poi non devono «costituire un pericolo per se stesse, per l'ordine pubblico o la pubblica sicurezza». Spetterà agli Stati membri decidere come punire le infrazioni, con sanzioni che dovranno essere in ogni caso «effettive, proporzionate e dissuasive».

Le sole eccezioni riguarderanno – purtroppo - le armi in possesso delle forze armate (oltre che dei collezionisti ed enti culturali riconosciuti dallo Stato) e i trasferimenti commerciali di armi e munizioni da guerra. L’unico ‘lato oscuro’ della direttiva è proprio questo: visto quanto accaduto al G8 di Genova, al tifoso ucciso in un autogrill o al giovane Federico Aldrovandi a Ferrara, dovrebbe essere possibile anche risalire ai rappresentanti dello Stato in possesso di una o più armi.






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