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Lettera aperta sul caso Tailandia /Sanofi-Aventis e le politiche europee di Cooperazione internazionale



Pubblicata da L'Unità, il manifesto, Liberazione

Gentile Min. Bonino,

è notizia delle scorse settimane che il Commissario europeo al Commercio, Peter Mandelson, ha scritto al Ministro per il Commercio di Tailandia, Krirk-krai Jirapaet, chiedendo la revisione di una legge nazionale che, tramite l’emissione di licenze obbligatorie su medicinali brevettati, favorisce l’accesso alle cure a centinaia di migliaia di malati.
 
In due lettere spedite da Mandelson al collega tailandese, rispettivamente il 10 luglio e il 10 settembre scorsi, il commissario non solo scoraggiava il legittimo ricorso di Bangkok alla clausola di salvaguardia dell’Accordo Trips (sulla proprietà intellettuale) del Wto che consente a un Paese che  lo ritenga  necessario per ragioni di salute pubblica di importare da un Paese terzo versioni generiche di medicinali brevettati; ma - come rappresentante dell'Unione europea - “raccomandava” al governo tailandese di intraprendere negoziati diretti con le imprese titolari dei brevetti laddove la norma del Wto, all’art. 31 dei Trips, non lo prevede.

 Alla fine di novembre 2006 la Tailandia aveva concesso  due licenze obbligatorie su due farmaci antiretrovirali - il farmaco Efavirenz della Merck e la combinazione di seconda linea Kaletra della Abbot - seguite, nel gennaio 2007, da una terza licenza obbligatoria sul farmaco anticoagulante Plavix di Sanofi-Aventis.  Il governo di Bangkok ha fatto ricorso alla fattispecie dell'uso “non commerciale” che, come detto sopra, non richiede previi negoziati. Malgrado ciò, la Tailandia ha tentato con le rispettive aziende farmaceutiche di negoziare per un anno e mezzo, e senza successo,  una significativa riduzione del prezzo di questi farmaci che  dal 2004  fanno parte della lista nazionale dei farmaci essenziali.  La decisione di applicare la licenza obbligatoria riguarda la necessità di assicurare l'accesso ai suddetti medicinali a quella parte di popolazione che vive in povertà e sotto il programma sanitario per le fasce più deboli. Essa non lambisce in alcun modo la popolazione con potere d'acquisto o coperta dal programma sanitario per il pubblico impiego (il 28 per cento della popolazione)  che può acquistare i farmaci al prezzo di mercato. Non si può peraltro dimenticare che il reddito pro-capite tailandese è di 3.000 dollari l'anno e che l'1,5 per cento della popolazione è affetta da Aids. 

Noi crediamo che gli sforzi della Commissione europea  debbano  essere   indirizzati alla piena e rigorosa attuazione degli accordi Trips negoziati in sede Wto da parte di tutti gli Stati membri, senza discriminazioni.   La Commissione deve inoltre   fornire un supporto ai Paesi in via di sviluppo (Pvs) che usano le flessibilità previste dall’accordo Trips e ribadite dalla Dichiarazione di Doha del 2001 per garantire l’accesso ai farmaci salva-vita per i loro cittadini. Ciò  è  in linea con la posizione espressa il 24 ottobre scorso dal Consiglio Ue in occasione della “ratifica dell’emendamento Trips sull’esportazione di farmaci in regime di licenza obbligatoria” da parte del Parlamento europeo. Nelle dichiarazioni ufficiali che hanno preceduto il voto di Strasburgo, la presidenza di turno portoghese ha affermato che “l’accesso a prodotti farmaceutici a prezzo sostenibile nei Paesi in via di sviluppo e nei Paesi poveri è essenziale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo dell’Unione europea” e si è impegnata a lavorare con gli Stati membri affinché si stanzino adeguate risorse per il trasferimento di tecnologia, ricerca e competenze in modo da facilitare e aumentare la produzione farmaceutica da parte degli stessi Pvs.


Condividendo la linea strategica proposta dal Consiglio, sicuri della sua attenzione alla necessità di conciliare i diritti umani fondamentali con gli interessi economici privati, Le chiediamo pubblicamente di vigilare sulla realizzazione dei principi in essa contenuti e sulla coerenza delle azioni poste in essere dalla Commissione in qualità di rappresentante della Ue nelle relazioni con il Sud del mondo verso il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio fissati dalla Nazioni Unite per il 2015.  Chiediamo poi al governo italiano di voler ufficialmente sostenere la decisione del governo tailandese, come già fatto da Francia e Gran Bretagna, e restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento, o per un incontro specifico su questa materia.  


Primi Firmatari: don Luigi Ciotti (Gruppo Abele), Nicoletta Dentico (DNDi, Drugs for Neglected Diseases Iniziative), Gianni Tognoni (Consorzio Mario Negri Sud), Vittorio Agnoletto (europarlamentare), Raffaele Salinari (Terre des Hommes International), Stefano Vella (Istituto Superiore di Sanità)







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