Sei qui: home » articoli » comunicati stampa » archivio comunicati 2006

“Sono contento per Shafak, ma una rondine non fa primavera.



Sull'assoluzione di Elif Shafak

Istanbul, 21 settembre 2006. “La notizia positiva dell'assoluzione di Elif Shafak rappresenta purtroppo un episodio isolato ed è un tentativo di illudere l'opinione pubblica e le istituzioni europee  alla vigilia del voto sullo stato dei negoziati tra Ue e Turchia previsto per la prossima settimana al Parlamento Europeo – dichiara Vittorio Agnoletto mentre si trova in Turchia con una missione della commissione diritti umani del  Parlamento Europeo – Come già avvenuto in occasione della liberazione di Pamuk, mentre si liberano alcuni intellettuali famosi, conosciuti in occidente, la repressione continua immutata:
 -attualmente sono circa ottanta gli scrittori e i giornalisti sotto processo a causa dell'articolo 301 del codice penale, che prevede l'arresto per chiunque scriva, sui giornali o nei libri, o pronunci parole di critica verso lo stato turco. Sono state completamente ignorate le richieste dell'UE e delle nazioni Unite di cancellare quest'articolo;
- recentemente la Turchia ha rinnovato la richiesta alla Danimarca di negare l' autorizzazione all' uso del satellite attraverso il quale vengono trasmesse verso la Turchia le trasmissioni in lingua curda di ROJ television
-contemporaneamente la Tv pubblica turca ha ulteriormente ridotto le trasmissioni in lingua curda, e praticamente reso impossibili quelle radiofoniche attraverso l'obbligo della traduzione consequenziale in turco Imposizione che rende impossibile mantenere una qualità anche minimamente decente di un qualunque programma radio.
- in giugno è stata approvata, su pressione dei militari e nonostante le critiche della  ex commissioni diritti umani dell'ONU, una formulazione della legge antiterrorismo che permette di includere negli atti di terrorismo ogni dichiarazione finalizzata a cambiare la  Costituzione e ogni atto di critica all'operato dello stato.  
Mentre aumenta sempre più il peso della censura, diminuisce altrettanto velocemente l'autonomia della magistratura dal governo, come dimostra la rimozione del magistrato che indagava sui due militari responsabili della strage avvenuta a Semindli e l'assenza di qualunque condanna nei confronti dei pubblici ufficiali responsabili di torture.
Lo scorso anno – continua l'europarlamentare – ho votato a favore dell'apertura dei negoziati con la Turchia, ma la situazione odierna è estremamente preoccupante. Se non si modificherà velocemente la situazione del rispetto dei diritti umani e il rispetto delle regole democratiche, come chiesto dall'UE e dall'ONU sarà molto difficile che le trattative possano giungere a risultati positivi.




spedisci il link ad un amico