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Immigrazione, dai CPT denunce di violenze. Dominano l'arbitrio e l'illegalità



       


Oggi, 2 aprile 2005 giornata mondiale per i diritti dei migranti e per la chiusura dei CPT (Centri di Permanenza Temporanea per immigrati), l’europarlamentare Vittorio Agnoletto con rappresentanti delle associazioni di solidarietà con gli immigrati (Naga e Comitato v.Adda) ha visitato a Milano il CPT di v.Corelli anche in seguito al rastrellamento della baraccopoli di v. Capo Rizzuto avvenuto nella giornata di ieri.
La capienza del centro di v. Corelli risulta oggi satura, 139 ospiti (di cui 28 donne e altrettanti transessuali) su 140 posti.
Le motivazioni delle detenzioni risultano spesso arbitrarie:
*  persone in possesso di contratti di lavoro a tempo indeterminato che hanno ricevuto il foglio di espulsione mentre si recavano in questura per rinnovare il permesso di soggiorno.
* immigrati espulsi in base ad una illegale retroattività dell’applicazione della legge Bossi-Fini; applicata per esempio per irregolarità amministrative risalenti addirittura al 1989 e già ampiamente sanate con regolari permessi di soggiorno.
Per alcune persone, ad esempio una ragazza moldava, si assiste ad un infernale circuito CPT-rifiuto di accettare l’espulsione- carcere- CPT- rifiuto dell’espulsione-carcere…
Una ragazza di Sarajevo, non potendo essere  espulsa verso la Bosnia, non esistendo un accordo tra i due Paesi per i rimpatri, trascorre 60 giorni nel CPT, viene poi rilasciata per 5 giorni e quindi ricondotta per altri 60 giorni al CPT, in un infernale circuito senza fine.
Gli ospiti di v. Corelli hanno denunciato anche:
* episodi di pestaggio da parte del personale di polizia. Con lesioni verificate dal sottoscritto nel registro del pronto soccorso.
* somministrazione forzata di sedativi da parte di personale non medico con l’obiettivo di neutralizzare le resistenze dell’immigrato all’espulsione.
* difficoltà e spesso impossibilità di accedere alle cure presso gli ospedali esterni e di essere visitati da parte di medici di fiducia o di medici delle associazioni esterne alla gestione del CPT.
* assoluta inadeguatezza del cibo.
I CPT appaiono oggi sempre più delle carceri per persone che non hanno commesso reati. Spesso chi è rinchiuso nei CPT non può godere nemmeno delle garanzie previste persino per chi è soggetto al regime penitenziario.





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