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Cosa ci faceva la polizia italiana a Guantanamo?



Lavori in corso - Europa in movimento n.30


Questo il quesito che ho rivolto pochi giorni fa alla Commissione Europea, in un’interrogazione prioritaria che spero possa contribuire a far luce sui motivi della presenza di diverse polizie europee all’interno del famigerato carcere USA.
 
Varie polizie europee sono state a Guantanamo. Perché e chi abbia autorizzato tali missioni sono ad oggi domande senza risposta. Per tale motivo, e considerate le numerose prese di posizione istituzionali e della società civile contro il carcere speciale di Camp Delta, ho presentato negli scorsi giorni un’interrogazione prioritaria rivolta alla Commissione europea, in occasione dell’ultima sessione plenaria a Strasburgo.
Guantanamo é stato ritenuto illegittimo e illegale dal diritto internazionale: è un luogo dove si pratica la tortura, reato che finalmente è entrato a far parte anche del sistema penale italiano. E in quel luogo, forze dell’ordine italiane, francesi, spagnole e svedesi hanno svolto interrogatori ed indagini, secondo quanto confermato dal maresciallo Dilda del Ros dei carabinieri.
La chiusura di Guantanamo è stata chiesta più e più volte, sia dalle associazioni che si occupano di diritti che dalle istituzioni europee e sovranazionali, compreso il Cancelliere tedesco, il Primo ministro britannico e il Segretario generale delle Nazioni Unite.
Anche la Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite, il 15 febbraio 2006, si è schierata per l’immediata chiusura del centro di detenzione. Lo stesso Parlamento Europeo si è sempre espresso contro la tortura e la pena di morte, oltre ad aver votato una relazione annuale sui diritti umani nel mondo e la relativa politica dell'UE.
Insomma, ci sono tutti i requisiti necessari per un deciso intervento dell’Unione Europea, e nello specifico, della Commissione, «nei confronti di quei Paesi che, nonostante i pronunciamenti delle istituzioni europee e sovranazionali, hanno autorizzato propri organi investigativi a recarsi a Guantanamo per condurre e/o partecipare ad interrogatori in un luogo dove si pratica la tortura», come ho scritto nell’interrogazione.







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