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Scomparso dalla finanziaria il contributo italiano per la lotta contro l'Aids



Agnoletto: «Sono indignato. Neanche il centro-destra aveva osato tanto»

Milano, 14 dicembre 2006 – «Per cinque anni il centro-sinistra aveva duramente criticato il governo Berlusconi per il ritardo e le incertezze manifestate nel sostenere il Fondo globale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria. Oggi che il centro-sinistra è al governo, cancella ogni sostegno al medesimo fondo, riuscendo a fare peggio dell’ esecutivo di centro-destra.
L’Italia si era infatti impegnata a versare 130 milioni all’anno al fondo lanciato nel 2001 dall’assemblea straordinaria dell’Onu sull’AIDS. Nel 2005 il governo Berlusconi ne ha versati solo 110, nel 2006 non un euro è stato versato dai due governi che si sono alternati e nella finanziaria attuale nulla è previsto per il 2007.
A pochi giorni dalla Giornata mondiale per la lotta contro l’aids, celebrata lo scorso 1 dicembre con l’ennesimo necrologio delle Nazioni Unite che parla di tre milioni di morti e quaranta milioni di persone infettate nel mondo, e a fronte della richiesta di tutte le maggiori Ong di cooperazione di saldare il debito di 280 milioni (20 per il 2005, 130 per il 2006, 130 per il 2007), il governo Prodi ha deciso per altre priorità».
In questo modo, secondo l’europarlamentare Vittorio Agnoletto, già presidente della LILA, Lega Italiana per la lotta contro l’Aids «si è tradita non solo la speranza di milioni di uomini e donne sieropositivi dei Paesi poveri di ricevere una cura ma anche la volontà di milioni di elettori del centro-sinistra che vedono in un nuovo modello di relazione con il Sud del mondo il centro della politica estera del nostro Paese.
Che un governo di centro-sinistra scelga di aumentare le spese militari e contemporaneamente di azzerare i fondi per l’AIDS non è solo un errore politico ma un fatto che indigna le coscienze di chiunque crede che il rispetto della vita umana sia un valore imprescindibile per l’azione di un governo democratico.
Lancio un appello a Prodi perché reinserisca il sostegno al fondo nella finanziaria: quei soldi sono destinati a farmaci che possono salvare migliaia di vite».




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