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Ddl Fini: un blitz davvero...stupefacente che allontana l'Italia dall'Europa



   


Milano, 6 febbraio 2006 - «Quale nesso tra le droghe e le olimpiadi? Forse pensano che gli atleti siano tutti dopati?! Scherzi a parte, domani la Camera non deciderà solo quale strada intraprendere in materia di lotta alla droga, ma rischia di compiere un passo che ci allontana dall'Europa».
 Da parlamentare europeo, Vittorio Agnoletto, già medico e fondatore della Lega italiana per la lotta all'AIDS, paventa un nuovo pericolo nel caso in cui, domani, il ddl Fini venisse approvato.
«Forse Fini, Giovanardi e i loro colleghi del centro destra - continua l'eurodeputato - non hanno ben presenti le politiche attuate negli altri Paesi europei a proposito di tossicodipendenze e si accingono a varare una legge in contrasto con la risoluzione dal Parlamento europeo approvata nel dicembre 2004. L'approccio europeo, infatti, non si basa sul proibizionismo e la repressione, bensì su serie politiche di prevenzione e riduzione del danno. La cannabis è usata a scopo terapeutico, per curare e alleviare il dolore di moltissime persone affette da varie patologie».
Per questo, Agnoletto lancia un nuovo appello a Prodi: «Assicuri fin da ora, se si vincono le elezioni, la cancellazione del ddl Fini, la depenalizzazione del consumo indipendentemente dalla sostanza consumata e l'autorizzazione all'uso terapeutico della cannabis ».





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