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Farmaci pediatrici: non si fermano nemmeno davanti ai bambini!



IL PARLAMENTO EUROPEO SI PIEGA DI FRONTE AGLI INTERESSI DELLE CASE FARMACEUTICHE

Strasburgo, 7 settembre 2005 – «L'approvazione del Regolamento Europeo per i farmaci pediatrici poteva essere un'occasione importante per affermare che la salute viene prima di tutto. Non è stato così.
Il monopolio garantito dal brevetto poteva già raggiungere i 20 anni. Il Parlamento oggi ha deciso che la validità del brevetto farmaceutico venisse prolungata di ulteriori sei mesi. Questo concretamente significa che i farmaci generici (uguali nella composizione, ma con prezzi estremamente più bassi rispetto a quelli originali "brevettati") saranno disponibili in farmacia per i cittadini europei con sei mesi di ritardo.
Le potentissima lobby farmaceutica ha ottenuto questo risultato dopo aver invaso per oltre 10 giorni le caselle postali e gli indirizzi e-mail dei parlamentari europei con ogni tipo di messaggio promozionale e dopo essersi garantita da tempo l'appoggio della Commissione Europea di Barroso.
A quest'opera di forte pressione ha partecipato in prima linea anche il presidente di Farmindustria Italia, che per l'occasione non ha mancato di inviare ai parlamentari una lettera con precise indicazioni di voto.
Il risultato è stato raggiunto. Per il Parlamento Europeo i profitti delle case farmaceutiche vengono prima della salute dei bambini. Infatti dopo ore d'interventi fortemente retorici sull'importanza di tutelare il benessere dei minori la maggioranza dell'assemblea di Strasburgo si è piegata al volere delle grandi multinazionali del farmaco.
Anche se in pubblico piange miseria e lamenta i costi della ricerca in realtà l'industria farmaceutica e' il settore che in Europa da dieci anni distribuisce ai propri azionisti i dividendi maggiori di qualunque altro settore industriale; meno del 20% del proprio budget è destinato alla ricerca mentre in media oltre il 30% è destinato a iniziative di comparaggio e di lobby che, come si é visto oggi a Strasburgo, ottengono grandi successi.
 
Sarebbe interessante sapere quanto è costata questa campagna verso le istituzioni europee e quali sono stati i canali utilizzati e i destinatari finali.
Non lo sapremo mai. Da oggi sappiamo che se un bambino si ammala sarà più difficile curarlo».




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