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Bolkestein, si prepara un futuro «per poveri e ignoranti»



  


Strasburgo, 16 febbraio 2006 - «Poveri e ignoranti», questa è la prospettiva che la maggioranza del Parlamento vorrebbe riservare a gran parte della popolazione europea». Con queste parole, Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea, commenta il voto di oggi sulla direttiva Bolkestein.
 
«Il voto odierno apre le porte dell'Unione Europea al liberismo sfrenato. Qualora la direttiva venga, nel futuro prossimo, approvata definitivamente nella sua versione odierna, molti servizi fino ad ora considerati universali come i servizi sociali o, ad esempio, i servizi postali, potranno essere privatizzati. La furia privatizzatrice non si è fermata nemmeno davanti ai servizi culturali che diventeranno sempre più esclusiva delle fasce privilegiate della popolazione.
 
Gravissima - continua Agnoletto - è la responsabilità del gruppo socialista europeo e dei DS e della Margherita italiani che hanno attivamente contribuito a tale risultato. Emerge una visione miope dei movimenti: prima si cerca di usarli per fare pressione sugli equilibri politici e poi ci si precipita a ricercare una mediazione con la destra.
La cultura «usa e getta» non appartiene ai movimenti che sapranno difendere la propria autonomia ed infatti uno dei temi centrali del prossimo Forum Sociale di Atene sarà proprio il rilancio della lotta contro la direttiva Bolkestein; la strada per l'approvazione finale della direttiva è ancora molto lunga e può riservare delle sorprese! Non sarebbe la prima volta: la vicenda della Costituzione Europea docet!
 
Dentro la coalizione di centro sinistra è oggi più che mai è aperto un confronto tra posizioni differenti, ed è bene che tale confronto non sia oscurato dalla necessaria alleanza contro la destra. Da un lato vi è una posizione antiliberista, riassumibile simbolicamente nei Forum Sociali nati a Porto Alegre e dall'altra  chi accetta invece il liberismo con l'illusione di poterne frenare gli aspetti più feroci.
Un'illusione appunto, come dimostra il voto odierno!».





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